Chi siamo

Rosy Battaglia

Rosy Battaglia è una giornalista investigativa e documentarista italiana, il cui lavoro unisce il giornalismo d’inchiesta e il linguaggio del cinema per raccontare ingiustizie ambientali e dare voce alle comunità.
È fondatrice di Cittadini Reattivi, piattaforma di giornalismo investigativo di interesse pubblico nata nel 2013, dedicata ai temi dell’ambiente, della salute e della legalità. Attivista per il FOIA e gli open data, è anche presidente dell’associazione omonima, impegnata nella promozione della trasparenza e del diritto di sapere in Italia.
Al giornalismo d’inchiesta ha accompagnato il racconto visivo, attraverso un lavoro di documentazione a lungo termine e un forte radicamento nei territori. Con il progetto multimediale Storie Resilienti, selezionato da Banca Etica come uno dei migliori progetti nazionali di narrazione sulla sostenibilità nel 2017, ha diretto due doc-inchiesta finanziati dal basso: La rivincita di Casale Monferrato (Italia, 2018, 30’) e Io non faccio finta di niente (Italia, 2020, 51’), entrambi dedicati a comunità colpite da contaminazione industriale. I film sono stati selezionati e premiati in diversi festival nazionali e internazionali.


Taranto chiama è il suo terzo documentario-inchiesta, sempre finanziato dal basso, di cui è anche la maggiore co-produttrice. Girato nell’arco di quasi un decennio, indaga la complessa realtà di una delle città più inquinate d’Europa. Dal film ha preso forma anche l’inchiesta giornalistica europea Taranto, zona di sacrificio, realizzata in collaborazione con il network CORRECTIV.Europe.
Rosy Battaglia continua a esplorare il confine tra giornalismo narrativo e cinema documentario, utilizzando lo sguardo cinematografico come strumento di memoria, giustizia e cambiamento.

Cittadini Reattivi ETS

Cittadini Reattivi nasce nel 2013 come un’inchiesta giornalistica ad alto impatto civico, ideata da Rosy Battaglia, per raccontare le lotte delle comunità italiane colpite da inquinamento industriale e violazioni dei diritti ambientali e sanitari.
Dal 2015 è diventata un’associazione di promozione sociale e, successivamente, un ente del Terzo Settore, impegnato a difendere il diritto di sapere, a promuovere trasparenza, open data e partecipazione civica. Con la campagna nazionale per l’introduzione del Freedom of Information Act (FOIA) in Italia, ha contribuito a garantire un accesso più ampio alle informazioni detenute dalla Pubblica Amministrazione.


Negli anni, Cittadini Reattivi ha sviluppato un modello unico di giornalismo investigativo civico e collaborativo, basato sui dati, sul coinvolgimento diretto delle comunità e sul dialogo con esperti e istituzioni. Le inchieste e i progetti portati avanti hanno denunciato casi di inquinamento, rischi per la salute e mancanza di legalità, amplificando le voci delle comunità più esposte.

Dal 2022 sostiene e co-produce il documentarioTaranto Chiama, attraverso una campagna di crowdfunding che ha coinvolto oltre 300 persone e realtà in tutta Italia, confermando la sua missione: fare giornalismo indipendente per la giustizia ambientale, la salute e i diritti delle comunità.


Cittadini Reattivi ETS opera in Italia, dove la concentrazione dei media, la mancanza di trasparenza e le continue crisi ambientali e sanitarie pongono sfide significative al giornalismo di interesse pubblico. Il Paese è al 46° posto a livello mondiale per la libertà di stampa, un dato che evidenzia le pressioni esercitate da influenze economiche, politiche e criminali. I giornalisti investigativi e i difensori civici devono affrontare minacce legali e ritorsioni — come le querele bavaglio (SLAPP) — di cui anche noi siamo stati oggetto.


A differenza di altri media investigativi, Cittadini Reattivi è specializzato nell’indagare le violazioni dei diritti sociali e ambientali, con un approccio basato sui dati, sul coinvolgimento delle comunità e di esperti, e con particolare attenzione alla responsabilità della Pubblica Amministrazione. Con i nostri FOIA e inchieste abbiamo reso disponibili dati e informazioni a giornalisti, medici, cittadini e associazioni; denunciato l’inquinamento e i rischi per la salute delle generazioni future; e amplificato le voci delle comunità sottorappresentate.